Si è aperta all’Aja l’ultima udienza davanti al Tribunale arbitrale internazionale chiamato a decidere chi, tra Italia e India, abbia la giurisdizione ad accertare le eventuali responsabilità dei due marò accusati della morte di due pescatori indiani, scambiati per pirati, al largo del Kerala. Si tratta dell’ultima tappa della procedura arbitrale avviata dal governo Renzi nel giugno del 2015. L’udienza durerà due settimane, fino al 20 luglio, ma la sentenza arriverà, in base alle norme procedurali, entro sei mesi. I marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone “sono funzionari dello Stato italiano”, ha sottolineato l’ambasciatore Francesco Azzarello aprendo l’udienza al Tribunale dell’Aja, impegnati nell’esercizio delle loro funzioni “a bordo di una nave battente bandiera italiana” e “in acque internazionali”, e pertanto “immuni dalla giustizia straniera”. “Agli occhi dell’India non c’è presunzione di innocenza: i Marò erano colpevoli di omicidio ancora prima che le accuse fossero formulate”, ha dichiarato l’ambasciatore Azzarello.