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Politica

Vicenda Csm, Lotti si autosospende dal Pd

Lettera a Zingaretti: "Non lo faccio per qualche moralista senza morale, ma per il rispetto e l'affetto che provo verso gli iscritti del Pd"
fonte: AGV - Agenzia Giornalistica il Velino
di Redazione

“Ti comunico dunque la mia autosospensione dal PD fino a quando questa vicenda non sarà chiarita”. E’ quanto scrive Luca Lotti in una lettera aperta indirizzata via facebook al segretario Nicola Zingaretti. L’ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio spiega che lo fa “non perché qualche moralista senza morale oggi ha chiesto un mio passo indietro ma per il rispetto e l’affetto che provo verso gli iscritti del PD, cui voglio bene e perché voglio dimostrare loro di non avere niente da nascondere e nessuna paura di attendere la verità”.

”Caro Segretario – scrive Lotti nella lettera – apprendo oggi dai quotidiani che la mia vicenda imbarazzerebbe i vertici del PD. Il responsabile legale del partito mi chiede esplicitamente di andarmene per aver incontrato alcuni magistrati e fa quasi sorridere che tale richiesta arrivi da un senatore di lungo corso già coinvolto – a cominciare da una celebre seduta spiritica – in pagine buie della storia istituzionale del nostro Paese”. “I fatti sono chiari – continua Lotti – Tu li conosci meglio di altri anche perché te ne ho parlato in modo franco nei nostri numerosi incontri. Ma io, caro Segretario, non partecipo al festival dell’ipocrisia.

Sono nato e cresciuto come uomo di squadra. E non so immaginarmi in altro ruolo. Per questo l’interesse della mia comunità, il PD, viene prima della mia legittima amarezza”. Poi il passaggio in cui annuncia di autosospendersi. Infine un impegno. “Continuerò il mio lavoro con tanti amici in Parlamento – dice l’ex ministro – per dare una mano contro il peggior Governo degli ultimi decenni che sta riportando l’Italia in crisi e mantenendo l’impegno che ho preso con 64.252 cittadini che mi hanno scelto nel collegio di Empoli e verso i quali provo rispetto”.

”La verità è’ una sola – conclude – e l’ho spiegata ieri: non ho fatto pressioni, non ho influito nel mio processo, non ho realizzato dossier contro i magistrati, non ho il potere di nominare alcun magistrato. Chi dice il contrario mente. Quanti miei colleghi, durante l’azione del nostro Governo e dopo, si sono occupati delle carriere dei magistrati? Davvero si vuol far credere che la nomina dei capiufficio dipenda da un parlamentare semplice e non da un complicato quanto discutibile gioco di correnti della magistratura? Davvero si vuol far credere che la soluzione a migliaia di nomine sia presa nel dopo cena di una serata di maggio? Davvero si vuol prendere a schiaffi la realtà in nome dell’ideologia, dell’invidia, dell’ipocrisia?”.

“Ti auguro buon lavoro, caro Segretario. E spero che – anche grazie al mio gesto – il Pd sia in grado di fare una discussione vera e onesta. Io sono innocente. E spero di cuore che lo sia anche chi mi accusa di tutto, senza conoscere niente”.

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