Gli esponenti di Cia-Agricoltori Italiani in questi giorni stanno riscontrando numerosi problemi da parte delle aziende agricole nel reperire risorse da impiegare nelle aree rurali. Preoccupano i ritardi nell’emanazione del Decreto flussi migratori e si teme un’escalation delle difficoltà visto che non è previsto un incremento di lavoratori stranieri sopra la quota dei quasi 40 mila del 2018. “La raccolta stagionale è in bilico – dice Cristiano Fini della giunta nazionale di Cia-Agricoltori Italiani e presidente Cia Emilia-Romagna – Ancora prima che inizi la stagione estiva è già allarme nelle campagne italiane per carenza di manodopera straniera. E’ necessario un atto di responsabilità da parte delle istituzioni per andare incontro alle esigenze delle imprese agricole la cui sostenibilità economica è già ampiamente destabilizzata da prezzi bassi di derrate alimentari e materie prime”. Per Cia-Agricoltori sono rarissimi i casi di cittadini italiani impiegati come braccianti nei campi e nelle aree rurali il progressivo invecchiamento della popolazione e netta diminuzione di giovani, e questo mette le imprese agricole nelle condizioni di ricercare sempre più manodopera straniera. “Il fabbisogno delle aziende agricole è limitato a poche giornate e determinati periodi dell’anno – terminana – Vanno, quindi, messe in campo politiche per una maggiore flessibilità del lavoro e sottoscritti accordi con agenzie interinali fortemente radicate sul territorio, in grado di avviare percorsi virtuosi anche nelle aree rurali”.
Agroalimentare, agricoltura
Agricoltura, la Cia l’ancia l’allarme: manca manodopera straniera, in bilico raccolta stagionale
Richiesto l'intervento del governo sul Decreto flussi
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