“Uno strumento di difesa del made in Italy”. Così il ministro dell’Interno Matteo Salvini nel corso di una conferenza stampa alla Camera ha definito il progetto della Lega per la tutela dei marchi storici italiani. Una proposta di legge che prevede che i marchi storici che hanno più di 50 anni vengano registrati presso il Mise. Viene previsto poi che se il detentore del marchio dovesse abbandonare l’Italia perderebbe allora l’utilizzo del marchio che andrebbe in capo allo Stato.
CINA – “Da ministro dell’Interno è mia esclusiva competenza garantire la protezione della sicurezza e dei dati sensibili degli italiani. Se ci sarà il dubbio che certe acquisizioni e certe presenze possano compromettere la sicurezza nazionale, dal ministero dell’Interno ci sarà un secco no. Sono a favore dell’apertura di nuovi canali di esportazione e di fatturazione delle nostre imprese. Nuovi mercati sono fondamentali per le nostre imprese, altro paio di maniche è permettere la penetrazione in Italia di potenze straniere che tramite quella penetrazione poi possano condizionare la politica e l’economia italiane”.
“Prima di permettere a qualcuno di investire sul porto di Trieste o di Genova ci penso non una ma 50 volte. Se ci fosse un investitore americano non avrei nessun problema e direi di sì domattina e ci stiamo lavorando ma se venisse da una potenza che è ancora un paese in via di sviluppo ci penserei non una ma 50 volte. Ci vuole estrema prudenza”.
SBLOCCA CANTIERI – “Io credo che l’Italia abbia bisogno di più infrastrutture, prima si approva il decreto sblocca cantieri e il nuovo codice degli appalti e meglio è per le imprese italiane. L’Italia è sicuramente il paese europeo più vicino alla Cina per mille motivi. Altri paesi stanno facendo da anni business in silenzio, basta pensare ai francesi e tedeschi. Mi fido di Luigi Di Maio quando dice che ci saranno tanti accordi che porteranno vantaggi all’economia e alle imprese. E’ ovvio che quando parli di Venezuela quando parli di Cina quando parli di F35 ci sono ricadute geopolitiche. Quindi Italia è ben collocata in un’alleanza che giustamente chiede prudenza e attenzione”.
5G – “Il Memorandum d’intesa con la Cina non è un testo sacro, tutto è perfettibile e migliorabile”. Salvini ha poi spiegato che il dossier sul 5G è un’altra cosa, che non rientra nel memorandum anche se viene accostato e ha aggiunto che Luigi Di Maio nel passare da 2 a 6 mld della valorizzazione del 5G è stato molto abile”.
F35- “Quando do una parola vado fino in fondo. L’industria militare e aeronautica italiana è un’eccellenza. Riterrei un danno per l’economia italiana ogni ipotesi di rallentamento o ravvedimento”.
Politica
Via della Seta, Salvini: ci vuole estrema prudenza
"Prima si approva il decreto sblocca cantieri e il nuovo codice degli appalti e meglio è per le imprese italiane"
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