“È davvero incredibile che l’Unione Europea scopra soltanto ora un progetto mastodontico come la Belt and Road Initiative, un maxi-piano di investimenti logistico-infrastrutturali di cui si parla addirittura dal 2013. Quando la Cina mise gli occhi su Germania e Francia, con importanti acquisizioni in società francesi che gestiscono container, o con l’individuazione in Duisburg di uno dei principali terminali ferroviari della via della Seta, da Bruxelles nessuno mosse un dito, così come nessuno cita i 90 miliardi di export tedesco verso la Cina. Ora che l’Italia si appresta a firmare un memorandum con Pechino, invece, apriti cielo!”. Lo afferma Stefano Maullu, europarlamentare di Fratelli d’Italia. “L’interesse cinese verso l’Italia è ormai risaputo, se ne parla da anni. Due anni fa, le potenzialità di Trieste e Genova quali probabili scali marittimi della Belt and Road erano state perfino presentate alla Commissione Europea. Il fatto che l’Ue inizi a predisporre contromisure soltanto ora, a pochi mesi dal voto per le Europee, appare senza dubbio come una mossa dal sapore politico, non vi è alcun dubbio a riguardo. Da questo punto di vista, la doppia morale dell’Ue, quasi sempre avversa all’Italia, è davvero incredibile, ciò che serve e’ un’attenta analisi del ruolo italiano e una profonda discussione in Parlamento aspetto che ancora una volta il governo giallo verde vuole evitare”. Lo dichiara Stefano Maullu (FdI)