“Il caso Moi è il modello alternativo alla ruspa, come mai era stato fatto prima. Siamo partiti oltre due anni fa, con Chiara Appendino, il prefetto di Torino, il Ministero dell’Interno, la regione Piemonte, la diocesi e la Compagnia di Sanpaolo. La chiave di tutto è stato il ‘patto etico’ tra gli occupanti e le istituzioni dove le parole d’ordine sono state legalità e inclusione. Il percorso prevede la formazione, la riconquista della autonomia e la ricollocazione in luoghi socialmente idonei. Non ci siamo mai arresi alla possibilità di superare la retorica della ruspa e Torino è un esempio. Fare le cose nel rispetto dei diritti dei più deboli e della legge è possibile”. Così il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli, in un post sul suo profilo Facebook commenta il via allo sgombero della terza palazzina del MOI.