Per installare dei terminali di videolottery in una sala giochi “sono sempre necessarie sia la licenza di polizia rilasciata dal questore” che “l’autorizzazione del Comune dove l’attività dovrà essere svolta”. Lo ha ribadito la prima sezione del Tar della Lombardia che ha bocciato un ricorso presentato da un esercente di San Martino Siccomario (Pv). Il regolamento comunale, inoltre, prevede un tetto alle autorizzazioni per le sale giochi, una ogni 5.000 cittadini residenti, “essendo già presente un esercizio analogo”, recita la sentenza. la richiesta di autorizzazione è stata respinta. Il Tar ricorda che non è sufficiente la “Segnalazione certificata di inizio attività”, mentre le due autorizzazioni, quelle della questura e quella del Comune, rispondono a due esigenze diverse. Per quella della questura per la “verifica dei requisiti morali del richiedente e della situazione di ordine pubblico”, mentre quella dell’amministrazione comunale per “profili di interesse pubblico”, per cui è legittimo “il potere di inibizione delle attività di gioco per tutelare l’ordine e la sicurezza pubblica, oltreché la salute”.