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Lazio/RomaCapitale, Rogo a Pomezia

Rogo a Pomezia, indagato il titolare della Eco X

Il comune si costituirà parte civile. Intanto disposte indagini anche sul latte ovi-caprino prodotto nella zona dell’incendio
fonte: ilVelino/AGV NEWS
di Redazione

“Le cause dell’incendio sono ignote ma l’innesco è avvenuto all’esterno tra i due capannoni, in una zona in cui era accatastata un ingente quantità di rifiuti. Le indagini sono ancora in corso da parte del capitano del Noe”, così il procuratore di Velletri Francesco Prete in merito all’incendio alla Eco X di Pomezia che iscrive il primo nome nel registro degli indagati. Si tratta dell’amministratore unico della società Antonio Buongiovanni “per incendio e inquinamento colposo”. Dai primi accertamenti è emerso che la Eco X era già stata sanzionata nel 2012 per irregolarità “con certificazioni antincendio”. Prete ha nuovamente confermato la presenza di amianto nelle coperture dei due capannoni distrutti dall’incendio. Ancora ignote le cause, forse il rogo è stato innescato accidentalmente da un mozzicone di sigaretta. “Allo stato – ha detto il procuratore capo di Velletri – non ci sono elementi per parlare di incendio doloso”.

“Se verranno accertate le responsabilità e se si andrà a processo” il comune di Pomezia si costituirà parte civile. Durante il consiglio comunale straordinario sul rogo, il primo cittadino Fabio Fucci ha detto che “la città deve essere risarcita per l’enorme danno che questo incendio ha provocato all’ambiente e alla comunità”, osservando: “La Procura di Velletri accerterà ma io non credo che i rifiuti prendano fuoco da soli. Non lo credo perché dal 2015 nella nostra area tanti impianti hanno preso fuoco e perché dalle cronache giudiziarie conosciamo tutti il business che c’è sui rifiuti e i legami che ci sono con la criminalità”.

Intanto, la Regione Lazio ha disposto indagini anche sul latte ovi-caprino prodotto da allevamenti dell’area dell’incendio. Sono misure di prevenzione in ambito di sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria decise dall’istituto Zooprofilattico sperimentale del Lazio e della Toscana. Su questa ombra nera caduta sull’aria e i terreni della zona, una nota dell’istituto zooprofilattico fa ben sperare, perché esclude la presenza di IPA e diossine sugli ortaggi a foglia larga raccolti nei campi intorno alla Eco X.