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Agroalimentare, Psr

Psr, Caos in Veneto. Regione: bando non è da rifare

Impugneremo la sentenza del Tar presso il Consiglio di Stato
fonte: AGV NEWS/AGRICOLAE
di Agricolae

Il Programma di sviluppo rurale della Regione Veneto non è da rifare e la Giunta regionale del Veneto intende impugnare la sentenza del Tar presso il Consiglio di Stato. E’ quanto afferma l’assessore regionale all’Agricoltura, replicando ai ventilati contraccolpi sul bilancio regionale e sulla sorte dei bandi , dopo il pronunciamento del tribunale amministrativo del Veneto in merito all’ammissibilità a contributo dell’Iva sui progetti finanziati. 

“Sono perplesso che un consigliere regionale esperto, qual è il vicepresidente della commissione Agricoltura, diffonda notizie non vere ed allarmanti – premette l‘assessore veneto – La sentenza dei giudici del Tar non ha al momento alcuna conseguenza sul PSR, né sul bilancio della Regione Veneto. Aspetteremo il verdetto del Consiglio di Stato e allora vedremo se l’Iva dovrà essere ricompresa o meno nel valore dei progetti da finanziare. In ogni caso, non c’è nessuna incidenza sul bilancio regionale, ma la sola una riduzione degli aiuti del PSR per i soggetti che non beneficiano della sentenza”.

Il Programma di sviluppo rurale del Veneto 2014-2020, ricorda l’assessore, è stato predisposto tra il 2014 e il 2015 adempiendo a una decina di regolamenti dell’Unione Europea. È stato proposto dalla Giunta regionale il 10 giugno 2014, modificato e approvato dal Consiglio regionale il 9 luglio 2014, modificato e approvato dalla Commissione Europea il 26 maggio 2015. La Commissione Europea ne ha approvato anche le successive modifiche, l’ultima il 26 novembre scorso. “Spetterà pertanto a giudici del Consiglio di Stato capire se una sentenza di un tribunale amministrativo regionale, possa davvero annullare le valutazioni fatte da Bruxelles e le conseguenti decisioni della Commissione”, ribadisce l’assessore.

“Rivendichiamo la piena legittimità dell’operato regionale – prosegue il rappresentante della giunta veneta – e la scelta strategica di limitare la rimborsabilità dell’Iva, adottata per ampliare il sostegno ai giovani agricoltori, a innovazione e ammodernamento dell’agricoltura veneta. Ai ricorrenti non è bastato l’aumento della percentuale di aiuto pubblico dal 50% all’80% della spesa, vogliono la copertura totale dei propri costi a svantaggio di tutti gli altri richiedenti”.

“Per la prima volta, una sentenza del Tar – fa notare l’assessore – arriva a negare la competenza delle Regioni in materia di agricoltura e sviluppo rurale, attribuita da più di quarant’anni dalla Costituzione e riconosciuta dai Regolamenti comunitari. Per queste ragioni la Regione Veneto farà ricorso al Consiglio di Stato e arriveremo alla Corte di Giustizia europea, se necessario. Ricordo che la Regione Veneto è la prima regione italiana per avanzamento di spesa nei pagamenti dei 1184 milioni di dotazione del Programma di sviluppo rurale: se la contestazione amministrativa mossa alla Regione Veneto si rivelasse fondata, a cascata saranno interessate tutte le altre regioni italiane e i relativi Programmi Operativi sostenuti dai fondi comunitari”.