Luigi Scordamaglia, presidente di Federalimentare, commenta così il workshop “Esportare la dolce vita” organizzato da Confindustria al quale ha partecipato anche il ministro Calenda: “Balza agli occhi un dato essenziale: valutando la straordinaria crescita dei nostri prodotti sui paesi maturi appare evidente che stiamo attaccando solo la superficie del mercato potenziale e che ci sono ancora infinite possibilità da utilizzare”. Nel 2016, infatti, la vendita di moda, food e design italiano nei 31 principali mercati avanzati ha fruttato 59 miliardi di euro, di cui il 50% proviene dal solo settore alimentare.
Un segnale positivo invece per la nostra economia è che “il sistema paese c’è e si vede”. Individuazione delle risorse, focalizzazione e sinergia fra le parti, queste le parole d’ordine emerse durante il convegno: “Dobbiamo puntare alla performance tedesca di livello di esportazione, senza dimenticare mercato nazionale. L’alimentare è appena all’inizio della sua crescita e Federalimentare vuole continuare ad essere perno centrale di questo sviluppo” dice ancora Scordamaglia. E anche l’ex presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, oggi nel corso della sua lectio ha elogiato il modello alimentare italiano in grado di ottenere il doppio effetto di rispondere ai bisogni alimentari della popolazione mondiale salvaguardando l’ambiente “Come Federalimentare -conclude il presidente- sono questi i valori che dobbiamo portare nel mondo e che stanno dietro ai nostri prodotti eccezionali”.