“È sconcertante la banalità con cui alcuni magistrati stanno trattando il tema della legalizzazione della cannabis. Non solo si fanno promotori di una legge scellerata, ma ignorano deliberatamente dati inconfutabili. Invitiamo i Roberti e i Woodcock vari a rileggere le parole di un magistrato come Borsellino sul rapporto tra legalizzazione della droga e criminalità. I guadagni dei criminali non sarebbero in alcun modo scalfiti da una legge anti proibizionista. Alla stessa conclusione è giunto l’attuale procuratore di Catanzaro, Gratteri, da sempre in prima linea nella lotta alle mafie e al narcotraffico, per il quale legalizzare la cannabis non avrebbe alcun effetto nel contrasto alla criminalità essendo i maggiori consumatori di questa droga minorenni e quindi esclusi dalla norma in discussione. O forse i Roberti, i Woodcock e esponenti di governo come Della Vedova vorrebbero legalizzare la droga anche per i minori? Leggiamo poi interventi e dichiarazioni che lasciano francamente attoniti, anche sull’ipotetico ruolo che dovrebbero avere le forze finora messe in campo per contrastare il crimine qualora ci fosse la legalizzazione della cannabis. Finanzieri, poliziotti o carabinieri che ‘gestirebbero’ il fumo? Siamo al ridicolo. Peccato che si sta giocando con la vita soprattutto di tanti giovani. In ogni caso la legge non c’è ancora e non ci sarà mai, nonostante interventi a gamba tesa di certa magistratura”. Lo dichiarano in una nota congiunta i senatori Maurizio Gasparri (FI) e Carlo Giovanardi (Idea-Popolo e libertà).
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Droga: Gasparri e Giovanardi, alcuni magistrati vorrebbero legalizzarla anche per minori?
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