“Di Maio? Il Re del predicare bene e razzolare male. Parla di serietà del Movimento sul caso delle ‘firme false’ richiamando un ‘codice etico’, inventato dopo le indagini e un provvedimento di sospensione che, come acqua fresa, consente ai deputati ‘sospesi’ di continuare a stare seduti tra i banchi del 5 Stelle e di spendere il nome del Movimento. E dinanzi alla semplice domanda se gli imputati saranno ricandidati il Re liquida tutti con un patetico: “Si vedrà””. Lo afferma, in una nota, Carmelo Miceli, segretario provinciale dle Pd di Palermo. “Agli imputati di Palermo non possiamo che augurare un giusto processo. A Di Maio, invece, di prendere coscienza del fatto che alla superiorità morale dei 5 Stelle non crede più nessuno”, conclude.