“Aumentare l’Iva per finanziare la riduzione del cuneo fiscale non è una soluzione ragionevole perché vanificherebbe anche l’eventuale taglio del cuneo fiscale”. Il presidente di Confimprenditori Stefano Ruvolo boccia l’ipotesi che circola nel governo di aumento dell’Iva. “Considerando che siamo in presenza di una crescita economica ancora molto timida – argomenta Ruvolo – e che il Jobs act non ha inciso sui livelli ancora altissimi di disoccupazione, l’aumento dell’Iva condizionerebbe negativamente l’economia deprimendo i consumi interni – beni e servizi di prima necessità come pane, carne, latte, acqua, energia elettrica, raccolta rifiuti, medicinali, trasporti – così penalizzando le stesse imprese che pure trarrebbero un immediato giovamento dal taglio del cuneo fiscale”. Come uscire da questa impasse si chiede allora il presidente di Confimprenditori? “Con misura e realismo. Del resto in un paese dove negli ultimi 5 anni la tassazione per i lavoratori dipendenti è aumentata dell’1,8% è necessario intervenire con una misura strutturale sulle politiche fiscali limitandosi alle detrazioni per i lavoratori dipendenti. Questa è la strada da intraprendere: rimodulare il cuneo fiscale senza aumentare l’Iva”.
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Lavoro, Ruvolo (Confimprenditori): rimodulare cuneo fiscale senza aumentare l’Iva
Lavoro, Ruvolo (Confimprenditori): rimodulare cuneo fiscale senza aumentare l'Iva
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Lavoro, Ruvolo (Confimprenditori): rimodulare cuneo fiscale senza aumentare l’Iva
Lavoro, Ruvolo (Confimprenditori): rimodulare cuneo fiscale senza aumentare l'Iva