“Senza alcun ulteriore tentennamento, il presidente Oliverio, in virtù dell’autorità conferitagli, emani subito il decreto di indizione del Referendum consultivo sulla fusione dei comuni di Corigliano e Rossano. Si dia possibilità e autorità ai cittadini di esprimersi attraverso le urne, così come prevede la legge. La personale opinione di Geraci non trova alcuna legittimazione e giunge fuori tempo massimo”. È quanto afferma, in una nota, il consigliere regionale della Casa della libertà Giuseppe Graziano. “Il sindaco di Corigliano, che alla vigilia dell’indizione delle consultazioni popolari si ritrova ad essere contrario al processo di unificazione dei due municipi, ha tutto il sacrosanto diritto di costituire il comitato per il no e di fare da quella posizione ogni legittima opposizione al progetto di fusione. Ma non tenti – prosegue Graziano -, attraverso il suo ruolo istituzionale, di ostacolare l’iter amministrativo e plebiscitario. Perché la sua posizione oggi, una volta esauritisi i doverosi passaggi all’interno dei consiglio comunali, della Prima Commissione e del Consiglio regionale, ha eguale valore di quella di un qualsiasi cittadino che sarà chiamato a decidere attraverso il voto”. “Attendiamo, ormai ad ore – dice Graziano –, il decreto presidenziale di indizione del referendum. Il processo consultivo, ultimo e determinante step verso la fusione, è ormai avviato e non può essere interrotto. Da nessuno. C’è una legge da far rispettare, approvata dal consiglio regionale dopo aver assolto tutti i passaggi burocratici e amministrativi e soprattutto, dopo aver chiarito ogni dubbio o legittima perplessità degli enti e delle istituzioni interessate. Anche quelle che oggi, in modo del tutto anacronistico e oggettivamente dissennato, avanza il sindaco di Corigliano”. “Le obiezioni di Geraci – aggiunge il consigliere regionale – relativamente alle prospettive finanziarie e di bilancio derivanti dalla fusione dei due Comuni, sono state ampiamente chiarite in seno alla prima commissione Affari generali, nello scorso mese di gennaio. E precisamente l’Art.12 della Legge regionale precisa, in modo inequivocabile, che il Comune di nuova istituzione è soggetto alle nuove disposizioni del decreto legislativo 78/20120 in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica, attraverso piani pluriennali di pareggio del debito. Dunque – prosegue Graziano – anche nel caso in cui, a seguito della fusione, dovessero sorgere problemi di natura finanziaria interverrebbe la normativa con appositi provvedimenti risolutivi. Del resto è prerogativa nel nuovo assetto dello Stato favorire l’unificazione delle realtà locali. Quindi, Geraci dorma sonni tranquilli. Anche se questo eccesso di premura e preoccupazione suona qualche nota stonata. Diversamente il sindaco di Corigliano ci spieghi perché se la fusione tra Corigliano e Rossano rischia di creare un nuovo comune in default, la stessa inquietudine svanisce se la fusione viene allargata ad altri Comuni. Allora la sua è una obiezione di sostanza oppure una becera questione di campanile?”. “Oggi – conclude Graziano – abbiamo finalmente la possibilità di riscrivere la storia delle due Città e solo i cittadini, grazie anche ad una proposta di Legge regionale che mi onoro di aver proposto, avranno il diritto di decidere sul loro futuro”.
Calabria
Corigliano, fusione; Graziano (Cdl): Oliverio indica data referendum
Consigliere regionale replica a sindaco Geraci: processo avviato non può essere interrotto
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