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Politica, Pd

Pd, Renzi: non mi potete chiedere di non candidarmi. È la democrazia. In passato troppi leader azzoppati da scontri interni

Il segretario all’assemblea del Pd, dove sono 637 i delegati presenti: Il Partito Democratico rimane sempre lo stesso. Perché è più forte del destino dei singoli leader. Senza congresso diventiamo come tutti gli altri
fonte: ilVelino/AGV NEWS
di Redazione

Renzi è chiaro nel corso dell’assemblea Pd, dove sono in 637 i delegati presenti: “Senza congresso diventiamo come gli altri. Ma non si può chiedere a qualcuno di non candidarsi, questa è democrazia”. E poi ricorda tutti i passati leader che sono stati azzoppati dagli scontri interni, gli stessi – fa intendere – che oggi stanno azzoppando lui: “Il Partito Democratico rimane sempre lo stesso. Perché è più forte del destino dei singoli leader. Il Pd ha già vissuto passaggi analoghi nel 98 con Prodi, nel 2009 quando si è dimesso Veltroni. Il Pd si basa sui voti e non sui veti, il congresso è l’alternativa al modello Casaleggio o al modello Arcore”. Poi Renzi insiste ancora sul fatto che gli è stato chiesto di non candidarsi: “Noi stiamo insieme perché pensiamo che la parola politica abbia la P maiuscola ma non consentiremo mai che qualcuno dica ‘tu non sei della comunità, non partecipare’ Avete il diritto di sconfiggerci, ma non di eliminarci, questa è la democrazia”. “Io voglio che nessuno vada via, ma ripartiamo dai contenuti, non dalle guerricciole personali”, prosegue. E poi conclude: “si va avanti allegri e sorridenti, viva il PD”.