“Sul testamento biologico, come per qualsiasi legge che tocca un tema etico, sarebbe stato meglio una seduta in più, un dibattito ulteriore e un canguro in meno per soffocare il confronto politico. La speranza non ceda il passo all’amarezza per quanto è accaduto in Commissione Affari sociali e si lavori in Aula al miglioramento di un testo che, nonostante qualche miglioramento, resta lacunoso e pericoloso. Non si può licenziare una legge che non specifica l’inizio dell’efficacia delle Dichiarazioni anticipate di trattamento, che ingabbia il medico ai desiderata del paziente e, soprattutto, va chiarito che nutrizione ed alimentazione artificiale possono formare oggetto delle DAT soltanto se veicoli di terapia per la cura di quella patologia specifica. Sui temi etici la cautela e il confronto dovrebbero essere ordinaria amministrazione di un iter legislativo.”Ad affermarlo è Raffaele Calabrò, Capogruppo AP in Commissione Affari Sociali.