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Roma, a Casa di Augusto menzione del Premio Hassan Fathy

Roma, a Casa di Augusto menzione del Premio Hassan Fathy
fonte: ilVelino/AGV NEWS
di com/rog

La Casa di Augusto al Palatino si è aggiudicata la menzione del Premio Hassan Fathy – Le buone pratiche, dedicato alla problematica impiantistica nella conservazione e tutela del patrimonio storico. La motivazione della giuria è stata “per la qualità del progetto di illuminotecnica in quanto ben congegnato ed adeguatamente inserito nel pacchetto di copertura che consente una corretta valorizzazione dell’illuminazione a servizio dei visitatori”. Il restauro, già vincitore del secondo premio nel 2016, del Premio IQU Innovazione e Qualità Urbana, consiste in un sistema di nuove coperture degli ambienti prospicienti il peristilio occidentale della Casa di Augusto e comprende anche un sistema di illuminazione innovativo, che limita l’impatto dei sistemi impiantistici. L’obiettivo è rievocare con una illuminazione artificiale i chiaroscuri tipici di una domus romana e valorizzare con la luce l’architettura degli ambienti, le decorazioni pavimentali e gli stucchi delle volte. Realizzato per le celebrazioni del Bimillenario augusteo, l’intervento è volto a migliorare l’esposizione della Casa di Augusto, mitigando i processi di degrado legati sia all’esposizione della luce solare diretta che alle escursioni termiche.

La superficie esterna della teca che racchiude il monumento è composta da strati di vegetazione e terra, con piante adattabili alle condizioni climatiche e non prevede impianti di irrigazione. Grazie alla elevata capacita di resistere a periodi di siccità, le piante sono in grado di rigenerarsi e propagarsi in maniera rapida e autosufficiente, e non richiedono frequenti manutenzioni. Questo sistema fornisce uno strato di protezione ed isolamento termico agli ambienti, con una minore dispersione del calore durante la stagione invernale, ma soprattutto una naturale riduzione del surriscaldamento nei periodi estivi. La struttura di copertura, che si estende per circa 1000 mq, è stata realizzata con elementi portanti in acciaio e profili costituiti da resine organiche rinforzate con fibre di tipo sintetico. La scelta deriva anche dalla necessità di leggerezza e facilità di trasporto dei materiali, finalizzate alla conservazione archeologica, e ha comportato anche un significativo risparmio nei tempi di istallazione, nella manutenzione, nella sicurezza.