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Politica, Consiglio dei ministri

Cdm, via libera a correttivi su partecipate e “furbetti del cartellino”

I decreti Madia bis prorogano al 30 giugno il termine entro il quale le società a controllo pubblico effettuano ricognizione del personale in servizio e delle partecipazioni possedute. Denuncia a Pm per “falsa attestazione presenza in servizio” entro 20 giorni
fonte: ilVelino/AGV NEWS
di Redazione

Via libera ai decreti Madia bis sul taglio delle partecipate e sul licenziamento per i “furbetti del cartellino”. Entrambi i provvedimenti rappresentano dei testi correttivi alle norme già in vigore, modificati a causa delle sentenze della Consulta sulla riforma della Pubblica amministrazione.

PARTECIPATE – Ciascuna amministrazione pubblica avrà tempo fino al 30 giugno 2017 per effettuare la ricognizione di tutte le partecipazioni possedute individuando quelle che devono essere alienate. È uno dei passaggi della bozza dell’articolo 13 del decreto Madia sulle società a partecipazione pubblica che IL VELINO è in grado di anticipare. Le società a controllo pubblico già costituite all’atto dell’entrata in vigore del decreto avranno, inoltre, più tempo per “adeguare i propri statuti”, ovvero fino al 31 luglio 2017 secondo quanto recita l’articolo 15 della bozza esaminata nel pre-consiglio dei Ministri. Viene inoltre prorogato, al 30 giugno 2017, il termine entro il quale le società a controllo pubblico effettuano una ricognizione del personale in servizio, per individuare eventuali eccedenze. Si chiarisce, infine, un dubbio interpretativo sull’applicazione del divieto di nuove assunzioni: la durata del blocco (30 giugno 2018) decorre dalla data di entrata in vigore del decreto.

LICENZIAMENTI – La denuncia al Pubblico Ministero e la segnalazione alla Procura regionale della Corte dei conti avverrà entro venti giorni dall’avvio del procedimento disciplinare di “falsa attestazione della presenza in servizio” attuata con qualunque condotta, e non più entro quindici giorni. È una delle modifiche previste dal decreto Madia sul licenziamento disciplinare che domani dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri nella bozza che IL VELINO è in grado di anticipare. Vengono, inoltre, modificati i termini entro i quali la Procura della Corte dei conti agisce nei confronti del dipendente licenziato per danno d’immagine. L’azione di responsabilità è esercitata entro i centocinquanta giorni successivi alla denuncia, e non più entro i centoventi giorni.