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Campania, Politica

Campania, Corte dei Conti: “consiglieri regionali utilizzavano risorse per spese personali, da cravatte, a colombe e uova pasquali, a pizzerie”

Il presidente Sciascia: "si dia intanto il buon esempio con una significativa riduzione dei così detti costi delle istituzioni"
fonte: ilVelino/AGV NEWS
di rep/red

“La Campania vive una crisi economica che non è altro che lo specchio di quella nazionale, di un sistema Paese che anche quest’anno si presenta affaticato e sofferente, con un enorme indebitamento pubblico, nonostante i tentativi di raggiungimento, a seguito di immani sacrifici per i cittadini, del pareggio strutturale del bilancio corrente, e le difficoltà economiche senza precedenti”. Tutela della legalità, dei cittadini e soprattutto tagli agli sprechi da parte della politica. Sono questi i temi della relazione del presidente della Corte dei Conti della Campania, Michael Sciascia, presentati durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2017, presso il Castel dell’Ovo di Napoli. “E’ dovere della classe dirigente della regione trovare una soluzione divenuta ormai improcrastinabile in un momento di scarsa disponibilità di mezzi finanziari, sia pubblici che privati. L’auspicio è che si dia intanto il buon esempio con una significativa riduzione dei così detti costi delle istituzioni, spostando i mezzi finanziari così recuperati per spese di investimento ed il rilancio dell’occupazione, specie giovanile”. Per Sciascia dunque i consiglieri avrebbero utilizzato i fondi non per le attività istituzionali ma per spese personali: “Sono stati rilevati – si legge ancora – tra gli altri acquisti di cravatte, colombe e uova pasquali, generi alimentari, farmaci, bevande, spumanti, spazi televisivi, materiale informatico, nonché spese in pizzerie, ristoranti, bar, hotel, locazione di stand per partiti politici, collaborazioni ingiustificate, per traffico telefonico mobile, ecc. (sentenze n. 170/2016, 582/2016, 585/2016, n.675, n.676 e n. 698/2016 ed altre in corso di pubblicazione nel 2017)”. Per “Sono stati definiti – ha poi avvertito Sciascia – ed altri sono in corso di svolgimento numerosi giudizi contro consiglieri regionali e anche comunali per illecita gestione dei fondi attribuiti ai Gruppi consiliari”. “Sono stati definiti – ha poi avvertito Sciascia – ed altri sono in corso di svolgimento numerosi giudizi contro consiglieri regionali e anche comunali per illecita gestione dei fondi attribuiti ai Gruppi consiliari”. “La Sezione in pubbliche udienze del 2016 ha affrontato delicati aspetti risarcitori conseguenti alla gestione di fondi pubblici da parte dei gruppi consiliari regionali. La Sezione ha ritenuto in tutti i casi esaminati di quantificare il danno in importo di euro 1.700.000 circa (1.690.785,49), pari a quello dei contributi ricevuti ed utilizzati senza corretta giustificazione della spesa e con addebito del pregiudizio medesimo al Capogruppo, titolare in via esclusiva dell’obbligo di rendicontare l’utilizzazione dei contributi erogati per il funzionamento complessivo del Gruppo e su ciascun Consigliere iscritto al Gruppo per ciò che riguarda l’utilizzazione dei contributi attribuiti per ciascuno di essi”. “Occorre procedere con decisione ad un saggio taglio a benefit, di eliminazione di ingiustificate ed ingiustificabili prebende, collegate alle funzioni amministrative, e di spese per nulla produttive né utili avvertite come dannose dalla cittadinanza, nonché ad una oculata gestione dei fondi rimessi ai gruppi consiliari regionali e comunali per l’esercizio delle loro funzioni istituzionali”.