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Politica

Radicali, Turco: Bonino assente da anni, chi parla di sfratto è in malafede

Radicali, Turco: Bonino assente da anni, chi parla di sfratto è in malafede
fonte: ilVelino/AGV NEWS
di com/gat

“Fatta eccezione per uno dei firmatari del testo in questione, tutti gli altri, in quanto iscritti al Partito Radicale, sono intervenuti al 40° Congresso del Partito radicale convocato nel carcere romano di Rebibbia lo scorso settembre e tutti loro hanno presentato una mozione respinta dai 2/3 dei votanti. Successivamente, i Congressi delle associazioni, che li hanno eletti quali dirigenti, hanno stigmatizzato le scelte del Congresso del Partito Radicale”. Lo dichiara Maurizio Turco, rappresentante legale del Partito Radicale in merito al testo “Per la continuità e la forza delle nostre lotte radicali”, diffuso da poche ore dai dirigenti di Radicali Italiani, Associazione Luca Coscioni, Certi Diritti e Non c’è pace senza giustizia.

“Questi fatti, uniti al titolo ‘Per la continuità e la forza delle nostre lotte radicali’ -prosegue Turco -, smentiscono la teoria dell’espulsione e dello sfratto, a cui giornalisti e giornali compiacenti hanno dato voce e credibilità; al contrario, oggi è evidente – ma lo era già da diversi anni – la rivendicazione dell’autonomia delle “loro” lotte che sono diverse da quelle deliberate dal Congresso del Partito Radicale, e concorrenziali alla campagna di iscrizione del Partito Radicale stesso, che, se non raggiunge i 3000 iscritti entro 2017, chiude”.

E a chi sulla stampa continua a parlare di espulsioni e sfratti, Turco risponde, in linea con quanto dichiarato in una intervista ad Affari Italiani: “Per sfrattare bisogna occupare un luogo e Emma Bonino sono diversi anni che non frequenta le sedi politiche del Partito Radicale, congresso compreso. Gli spazi occupati dalle associazioni sono occupati in virtù del fatto che il Partito Radicale si è indebitato per consentirgli di fare iniziative politiche anche a discapito della propria. Ma ora il Partito non può più permettersi di aumentare il debito, pertanto sarà la lista Pannella ad assumersi l’onere della sede. Avremo bisogno di spazi per la costituenda Fondazione Marco Pannella e per le numerose realtà associative che si stanno costituendo intorno agli obiettivi stabiliti dal Congresso”.