Via libera definitivo della Camera al decreto ‘salva-risparmio’. “Un’occasione perduta per invertire la rotta sulla tutela dei risparmiatori. Nonostante i miglioramenti, come l’ampliamento della platea di chi ha diritto ai rimborsi forfettari all’80%, estesa anche chi ha ricevuto i bond da coniugi, conviventi more uxorio o parenti fino al secondo grado, esprimiamo la nostra insoddisfazione. Si tratta solo di piccoli ritocchi insufficienti, che non colmano, ad esempio, la disparità di trattamento rispetto agli azionisti di MPS” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Per quanto riguarda poi i limiti ai compensi per il cda ed i dirigenti degli istituti che devono essere ricapitalizzati, il tetto di 450 mila euro suona come una beffa. Chi male amministra una banca dovrebbe, perlomeno a titolo di indennizzo, restituire quanto ha immeritatamente guadagnato, non avere uno stipendio che resterebbe comunque da favola” conclude Dona.