“Dietro alle dichiarate buone intenzioni dell’educazione finanziaria c’è la perversione di spostare il problema dalle responsabilità concrete di chi gestisce la finanza ai cittadini che comprano prodotti finanziari. È come dire che se acquisti del latte avariato, la colpa non è di chi te lo ha venduto ma è tua perché non hai capito che era guasto”. Lo dichiara la senatrice Maria Mussini, vicepresidente del Gruppo Misto, commentando il Dl Banche approvato oggi e, in particolare, l’articolo 24-bis concernente l’educazione finanziaria. “Anche le disposizioni sull’educazione finanziaria – spiega la senatrice – sono funzionali a distrarre dalla ricerca delle concrete responsabilità per questo disastro, come lo è la commissione d’inchiesta sul sistema bancario: invocata pubblicamente da Renzi nel gennaio 2015, abilmente congelata nei palazzi per oltre un anno e sbloccata ora con la garanzia che ci sarà a mala pena il tempo di formarla. Qualora poi la legislatura durasse abbastanza, il suo primo compito comunque sarà di indagare i rapporti tra la crisi finanziaria globale e il sistema bancario italiano, sicché non arriverà mai il momento di accertare singoli comportamenti e specifiche scorrettezze o malversazioni”.

Secondo Mussini, dunque, “il messaggio che si vuole fare passare è che il danno economico provocato è dovuto a congiunture planetarie ed errori di tipo tecnico e imprenditoriale, mentre la vera questione è sul piano della responsabilità e dell’integrità morale. Questi principi – precisa – non sono un fatto di competenze, ma derivano da un percorso di crescita interiore della persona che si consegue attraverso i modelli sani e l’educazione al rispetto delle regole, nella famiglia e nella scuola, e che deve preparare a essere dei buoni cittadini, oltre a compiere qualsiasi lavoro nel migliore dei modi”. “Intanto però – conclude Mussini – le disposizioni sull’educazione finanziaria metteranno un bel milioncino di euro al servizio di un comitato di ‘soloni’, guarda caso presi da quegli stessi soggetti che non sono stati capaci di preservare il Paese da questa tempesta di letame”.