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Politica

Dl banche, M5S: contro decreto, è assegno senza condizioni a bancarottieri

Dl banche, M5S: contro decreto, è assegno senza condizioni a bancarottieri
fonte: ilVelino/AGV NEWS
di com/mal

“Votiamo no al decreto che salva la banca del Pd senza chiedere nulla in cambio ai bancarottieri”. Lo dicono i deputati M5S che con il portavoce Dino Alberti sono intervenuti in aula sul voto finale per il decreto salva-risparmio. “Si vede dalla melina che la maggioranza fa circa la commissione d’inchiesta sui crimini bancari. Si nota da lì che non hanno voglia, anzi, non possono punire nessuno. Sennò salterebbe la tacita complicità, il patto inconfessabile tra sistema del credito, certi grandi imprenditori e politica locale e nazionale – aggiungono – Avevamo chiesto di tirar fuori i nomi dei grandi debitori delle banche, nomi che ci interessano in aggiunta a coloro che hanno autorizzato gli affidamenti. Parliamo di quegli imprenditori amici della politica e degli stessi manager degli istituti che ricevevano gran parte del risparmio degli italiani non perché meritevoli di prestiti per la loro attività, ma perché avrebbero restituito favori e influenza a beneficio delle solite élite. Invece nel decreto salva-risparmio, come lo chiamano loro, si parla di vaghi ‘profili di rischio’ che in realtà non significano nulla. Non vogliamo i nomi dei ‘bidonisti’ per una gogna pubblica, ma per mettere in luce i conflitti di interessi strutturali tra banche, politica e certa imprenditoria”. “Poi chiedevamo reale trasparenza sui crediti deteriorati e la loro origine, invece lo Stato si prepara a mettere 6,5 miliardi in Mps mentre la dirigenza della banca a sua volta potrebbe svendere in blocco i prestiti che non rientrano in cassa, per la gioia dei soliti speculatori”, aggiungono i portavoce M5S. E insistono: “Avevamo chiesto che lo Stato azionista potesse agire in maniera forte sulla governance degli istituti. Magari commissariandoli o con l’amministrazione straordinaria o comunque facendo pagare ai manager le loro colpe. Invece, nel caso di Mps, Marco Morelli – già corresponsabile del crac del Montepaschi ai tempi dell’acquisto di Antonveneta – resta saldamente al suo posto, anche se ha rimesso pro forma il mandato”. “Avevamo chiesto insomma di non firmare un assegno da 20 miliardi senza condizioni ai banchieri italiani. È esattamente ciò che questo governo ha fatto”, chiude il M5S Camera.