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Calabria

Cosenza, ‘Valle Crati’: dietro intimidazione presidente mancata assunzione

La testimonianza dell'autista del deputato Aiello
fonte: ilVelino/AGV NEWS
di N&C

Francesco Pezzulli avrebbe telefonato più volte all’autista di Ferdinando Aiello affinché intercedesse con il presidente di Valle Crati per essere assunto nuovamente al Consorzio. Lo ha ribadito questa mattina, nell’aula 9 del Tribunale di Cosenza, lo stesso autista di Aiello nel corso del processo a carico di Pezzulli, accusato di tentata estorsione ai danni di Maximiliano Granata, il presidente della Valle Crati, il consorzio che si occupa di smaltimento dei rifiuti liquidi e solidi urbani. All’avvocato Granata (parte civile) il 5 maggio di un anno fa, è stata incendiata l’automobile, un’Audi A6, che era parcheggiata sotto la sua abitazione in via Coletta, nella città dei Bruzi. Dopo un’intensa attività di indagine, condotta dal sostituto procuratore Donatella Donato e coordinata dall’aggiunto Marisa Manzini, il lavoro degli inquirenti si è concentrato sul ruolo di Granata nel Consorzio e sul rapporto con alcune cooperative. Secondo l’impianto accusatorio, Pezzulli – ex dipendente della cooperativa che lavorava alla vigilanza dell’impianto di Coda di Volpe – non avrebbe accettato di non essere stato riassunto da Granata perché, a un certo punto, il Consorzio non rinnovò i contratti ad alcune cooperative tra le quali anche quella in cui lavorava Pezzulli. Ma quest’ultimo avrebbe preteso da Granata di essere riassunto e a un suo diniego avrebbe cominciato a telefonarlo e assillarlo. Una serie di richieste che – per l’accusa – sarebbero poi culminate nel gesto di incendiare l’automobile del presidente. A riprova di ciò ci sarebbero diverse intercettazioni telefoniche e gli elementi forniti da un testimone che avrebbe visto quella notte una persona scendere da una automobile rossa con un contenitore di benzina e appiccare fuoco all’Audi di Granata. Gli inquirenti sono riusciti poi a risalire al proprietario di quell’auto e a identificare quella persona in Pezzulli (difeso dall’avvocato Nicola Mondelli). Il collegio (presieduto dal giudice Enrico Di Dedda) e il pm Donatella Donato, hanno ascoltato l’autista dell’onorevole Ferdinando Aiello, che ha ribadito l’esistenza di queste telefonate e richieste insistenti di Pezzulli per essere riassunto. È stata poi ascoltata una persona che ha visto nel luogo dell’incendio un’auto uguale a quella di Pezzulli. A lui sono state mostrate diverse fotografie e l’avvocato  Mondelli, difensore di Pezzulli (che era presente in aula) lo ha incalzato con diverse domande. Infine sono stati ascoltati alcuni poliziotti che hanno fatto le indagini e che hanno individuato l’automobile di Pezzulli. Il processo è stato aggiornato al prossimo 16 marzo.