“Con l’approvazione dell’emendamento-canguro sull’art. 3 si conferma la volontà di chiudere qualunque spazio per il miglioramento di questa pessima legge. Non si è voluto distinguere tra la condizione del malato terminale, sul quale nessuno desidera forme di accanimento, e la volontà di affrettare la morte per sé o per l’incapace che legalmente si rappresenta. Per questo il combinato-disposto dell’autodeterminazione totale, anche in tema di idratazione e nutrizione, e della vincolatività delle DAT per il medico apre di fatto all’eutanasia per omissione di cura. Snaturandone la vocazione di cura, il SSN – sottolinea Gigli – è chiamato a diventare complice di suicidio assistito e di omicidio del consenziente, fattispecie che oggi si configurano come gravi reati. Abbandoniamo la Commissione per denunciare l’atto di forza compiuto oggi dalla strana maggioranza PD-M5S-SI. La battaglia per la vita continua, ma lo stato di confusione in cui versa il PD lascia poco sperare anche sulla tenuta di qualunque promessa di apportare modifiche in aula”. Lo afferma il deputato Gian Luigi Gigli (gruppo parlamentare ‘Democrazia Solidale-Centro Democratico’ alla Camera).