“La denuncia al Fatto di Raffaele Cantone nei confronti della Rai, che secondo quanto dichiara il presidente Anticorruzione ad oggi non ha mai risposto all’Anac dopo la bocciatura sulle assunzioni, il mancato job posting e il conflitto di interessi per la nomina del capo della Security, è grave e stupefacente. L’arroganza dei vertici è arrivata al punto di ignorare anche l’Autorità Anticorruzione? Presidente, Cda e direttore generale dovrebbero non soltanto scusarsi subito con Anac e chiedere un incontro, ma chiarire anche nei confronti degli italiani che pagano il canone”. E’ quanto scrive su facebook il deputato del Partito democratico e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi.
“Presenterò un’interrogazione affinché almeno al parlamento – spiega Anzaldi – vengano dati i chiarimenti che neanche all’Anac sono stati dati. A seguito di un esposto dell’Usigrai e di alcune segnalazioni, tra cui una da parte mia, lo scorso 15 settembre il presidente Cantone ha trasmesso alla Rai una delibera con una serie di pesanti rilievi sulle assunzioni esterne decise dall’attuale dirigenza del servizio pubblico. Una sonora bocciatura. Successivamente, in commissione di Vigilanza, sia la presidente Maggioni (28 settembre), sia il dg Campo Dall’Orto (6 ottobre) hanno dichiarato che era in corso un’interlocuzione per arrivare ad una risposta all’Anac. Il 14 novembre, due mesi dopo la delibera Anac, l’Usigrai dichiara che i rilievi Anac sono ancora ignorati dall’azienda, nulla sarebbe cambiato. Il 25 gennaio, 4 mesi dopo l’intervento Anac, il Cda approva un aggiornamento al Piano anticorruzione che stabilisce assunzioni in deroga alle procedure interne per ben 55 posizioni organizzative”.
“Oggi scopriamo, dalle parole di Cantone – prosegue Anzaldi – che la Rai non ha mai inviato alcuna comunicazione ufficiale all’Anac. In sostanza, di fronte ai pesanti rilievi per il proprio operato, il servizio pubblico non ha cambiato nulla, non ha rivisto alcuna procedura di nomina, tutti i dirigenti le cui nomine sono state giudicate discutibili sono rimasti al loro posto. Addirittura il capo della sezione Security e Safety, la cui assunzione è stata decisa attraverso il parere di una società di cui è socio il padre, è ancora al suo posto, come certificato dal sito ufficiale della Rai, e sebbene l’Anac abbia confermato l’evidente conflitto di interessi la Rai non è intervenuta in alcun modo. Tanto che ora la questione è in mano alla Corte dei Conti e della Procura”. “Possibile che i vertici nominati da un Governo – dichiara ancora Anzaldi – che ha fatto della trasparenza e del taglio agli stipendi un dovere assoluto possano agire in questa maniera così opaca, arrogante e addirittura sprezzante nei confronti di un’autorità di garanzia e rispettata da tutti come l’Anac? E’ inspiegabile”.
Politica
Rai, Anzaldi (Pd): Azienda ignora Anac, grave denuncia Cantone
Rai, Anzaldi (Pd): Azienda ignora Anac, grave denuncia Cantone
Politica
Rai, Anzaldi (Pd): Azienda ignora Anac, grave denuncia Cantone
Rai, Anzaldi (Pd): Azienda ignora Anac, grave denuncia Cantone