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Giochi e Scommesse, Giochi

Giochi, As.Tro: Sì a tempo indeterminato, no ai voucher

"Dal punto di vista dell'occupazione - in particolare giovanile - società di gestione restano isole felici"
fonte: ilVelino/AGV NEWS
di Redazione

“Se fa scalpore la notizia di una donna assunta a tempo indeterminato, nonostante il nono mese di gravidanza in cui versava all’atto del contratto, significa che il rispetto della donna, il rispetto del lavoro, il rispetto della maternità, ma in generale il rispetto dei principi più evoluti in tema di valorizzazione delle risorse umane (e dei rispettivi meriti), sono concetti troppo evoluti per l’industria italiana. In questo scenario, si innesta l’isola felice del gioco lecito, ed in particolare delle imprese dedite alla gestione di apparecchi per il gioco lecito, una categoria che rischia l’estinzione, e con essa il suo bacino occupazionale prezioso e qualificato, secondo quanto emerge dai dati raccolti da AS.TRO presso le aziende iscritte”. é quanto scrive l’Avvocato Silvia Taraddei – dello staff As.Tro, Assotrattenimento. “Il rispetto per la normativa sul lavoro è “ovviamente” totale, emergendo una percentuale di addetti a tempo determinato largamente inferiore alla soglia massima del 20% consentita dall’attuale normativa, ma è soprattutto la totale “assenza” di voucher a caratterizzare in positivo un comparto”. Pur potendovi ricorrere la categoria dimostra di non conoscerlo affatto. Le ragioni non sono etiche/ideologiche/umanitarie/politiche/intellettuali, bensì industriali. Le caratteristiche “soggettive e professionali” che connotano un addetto del comparto sono tali (e così poco diffuse) da non lasciar spazio a nient’altro che non sia il classico contratto a tempo indeterminato, percepito imprenditorialmente quasi con un approccio “vintage”, ovvero di vincolo del lavoratore all’impresa, e non il “temuto” (dagli altri) rapporto inverso”.

”In una azienda di gestione – si ricorda – si “tratta” molto denaro, che aziendalmente confluisce per mero transito di servizio (e del quale l’azienda risponde integralmente), e si eseguono procedure complesse ad elevata sorveglianza (e quindi probabilità di sanzione) amministrativa : quando si trova una persona giovane, di fiducia, leale, competente, seria, “ce la si tiene stretta”. La presente nota è risultata doverosa, da parte di As.Tro, per chiarire la ragione delle plurime prese di posizione già assunte, e che si assumeranno anche in futuro da parte dell’Associazione, a favore “di quel lavoro” che le aziende di gestione garantiscono, e a cui “sono visceralmente attaccate”. A molti è parso strano che fosse la categoria “padronale” a invocare la tutela del lavoro: in un contesto dove persino le principali organizzazioni sindacali di lavoratori usano “i voucher” e firmano il medesimo appello per il contrasto “al gioco lecito” che i movimenti no – slot impongono come ricatto “mediatico” ai sindaci, “a quei ragazzi” restano solo i gestori e AS.Tro. Per questa ragione ogni occasione sarà utile (e utilizzata) per difenderli, nella loro dignità di addetti, di persone, di lavoratori per la legalità, perché per quanto si possa “odiare” la slot lecita in un bar o in una tabaccheria, essa resta un presidio di legalità che ha sostituito, dal 2003, un “videopoker illegale” che, sino al 2003, occupava il medesimo spazio e a cui giocavano le medesime persone, con la sola differenza di non poter contare su un prodotto controllato-tassato-omologato”.