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Giochi e Scommesse, Giochi

Giochi: Acadi, Con restrizioni e inasprimento fiscale fine attività pubblica controllata da Stato

Il segretario generale Baduini: "Processi regolamentazione procedano in modo serio e veloce, sulla base di dati oggettivi e nel rispetto accordi presi al momento della sottoscrizione dei contratti"
fonte: ilVelino/AGV NEWS
di Redazione

“Con una tassazione media superiore al 54%, aumentata recentemente di oltre il 30% in alcuni segmenti, con le ordinanze degli enti locali in tema di orari e distanze che rendono già oggi impossibile in molte zone del Paese esercitare l’attività di concessionari dello Stato, un nuovo inasprimento fiscale sul settore del gioco avrebbe un unico risultato: la fine dell’attività pubblica regolata e controllata dallo Stato, la chiusura di migliaia di esercizi commerciali, compresi bar e tabaccherie, il licenziamento di decine di migliaia di addetti ed il ritorno ai primi anni 2000, quando una commissione parlamentare stimò la presenza in Italia di oltre 800 mila videopoker illegali e una evasione fiscale superiore a venti miliardi di euro.” Lo sottolinea Stefano Baduini, segretario generale di Acadi, Concessionari apparecchi da intrattenimento aderente a Confindustria Servizi innovativi e tecnologici. “Auspichiamo che i processi di regolamentazione dell’offerta, più volte richiesti dagli stessi concessionari, procedano in maniera seria e veloce, sulla base di dati oggettivi e nel rispetto – continua Baduini – degli accordi presi al momento della sottoscrizione dei relativi contratti con lo Stato”.