La Commissione europea invita l’Italia a conformare pienamente la sua legislazione nazionale alle norme Ue sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici. Tale direttiva, che doveva essere recepita nel diritto nazionale entro il 10 novembre 2012, garantisce che il livello di benessere degli animali resti elevato pur salvaguardando il corretto funzionamento del mercato interno. Essa mira altresì a ridurre al minimo il numero di animali utilizzati a fini sperimentali e impone di ricorrere ad alternative ogniqualvolta possibile. Sebbene l’Italia abbia recepito la direttiva nel marzo 2014, alcune non conformità devono essere risolte.
Da un lato gli standard di benessere degli animali previsti dalla normativa italiana restano inferiori a quelli stabiliti dalla direttiva, mentre dall’altro gli standard ritenuti dall’Italia più elevati possono in realtà ostacolare il corretto funzionamento del mercato interno. Ad aprile 2016 la Commissione ha inviato una lettera di costituzione in mora. Poiché permangono problemi sostanziali di conformità, la Commissione invia ora un parere motivato. Se le autorità italiane non interverranno entro due mesi, il caso potrà essere deferito alla Corte di giustizia dell’Ue.
Esteri
Animali da laboratorio, Ue esorta Italia ad adottare provvedimenti per risolvere alcune non conformità
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