Oggi, a Caserta, nella centralissima via Mazzini – Largo San Sebastiano, è stato allestito un gazeboper approfondire le informazioni sulla violenza contro le donne, grazie alla presenza di una equipe costituita da personale della Polizia di Stato specializzato sulla violenza di genere e da psicologi del Centro Antiviolenza Eva e dell’Associazione Spazio Donna. Tanti gli slogan per ricordare alle donne che la violenza non è amore. Un’idea, quella del progetto CAMPER contro la violenza di genere per diffondere informazioni sugli strumenti di tutela e di intervenire su situazioni di violenza e stalking che diversamente sarebbero potute rimanere ingabbiate nel dolore domestico. La flessione negli ultimi due anni dei delitti tipici (dai femminicidi, alle violenze sessuali, dai maltrattamenti in famiglia agli atti persecutori) non ferma l’impegno di prevenzione, anche perché il numero assoluto delle vittime continua ad essere inaccettabile. Ogni tre giorni e mezzo avviene in media l’omicidio di una donna in ambito familiare o comunque affettivo, mentre ogni giorno, sempre ai danni di donne, si registrano 23 atti persecutori, 28 maltrattamenti, 16 episodi di percosse, 9 di violenze sessuali. Secondo i dati di tutte le forze di polizia: gli omicidi di donne in ambito familiare sono stati 117 nel 2014, 111 nel 2015, 108 nel 2016; gli atti persecutori (circa il 76% in danno delle donne) 12.446 nel 2014, 11.758 nel 2015, 11.400 nel 2016; i maltrattamenti in famiglia (circa l’81% in danno delle donne) 13.261 nel 2014, 12.890 nel 2015, 12.829 nel 2016; le percosse (circa il 46% in danno delle donne) 15.285 nel 2014, 15.249 nel 2015, 13.146 nel 2016; le violenze sessuali (oltre il 90% in danno delle donne) 4257 nel 2014, 4000 nel 2015, 3759 nel 2016. In questa prospettiva si muove l’adozione dall’inizio dell’anno del protocollo E.V.A. (Esame delle Violenze Agite) da parte di tutte le Questure d’Italia. Procedura che consente agli equipaggi di Polizia, chiamati dalle sale operative ad intervenire su casi di violenza domestica, di sapere se ci siano stati altri episodi in passato nello stesso ambito familiare. Tutto questo attraverso una procedura che prevede la compilazione di checklist che, anche in assenza di formali denunce, spesso impedite dalla paura di ancor più gravi ritorsioni, consentono di tracciare situazioni di disagio con l’obiettivo di tenerle costantemente sotto controllo e procedere all’arresto nei casi di violenza reiterate.
Campania, Cronaca
Violenza di genere, Polizia di Stato in campo per la prevenzione e il supporto
dai femminicidi, alle violenze sessuali, dai maltrattamenti in famiglia agli atti persecutori: dati inaccettabili
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