Si punta sempre di più sulle assicurazioni. Anche con risorse economiche. Ma cosa hanno in comune l’Asnacodi, che rappresenta i contraenti, gli agricoltori che stipulano le polizze, e Cattolica assicurazioni, che vende prodotti assicurativi in particolare proprio agli agricoltori? Paola Grossi. La Grossi infatti, già capo Ufficio Legislativo Coldiretti, è sia direttore dell’associazione Nazionale dei Condifesa – Asnacodi – costituita nel 1982, svolge a livello nazionale compiti di coordinamento, rappresentanza e tutela, dei 62 Consorzi di Difesa associati operanti nel settore della prevenzione e gestione dei rischi d’impresa in agricoltura, che membro del cda di Cattolica assicurazioni, che ha inglobato Fata. In pratica, da quanto si evince dagli organigrammi, il capo legislativo Coldiretti è al contempo colui che rappresenta chi stipula le assicurazioni e chi le vende. Conflitto di interessi? Da quanto apprende AGRICOLAE sembra che alcune organizzazioni agricole non abbiano intenzione di rimanere con le mani in mano.
Obiettivo di Asnacodi è quello di promuovere l’attuazione di politiche pubbliche e lo sviluppo di iniziative legislative volte a favorire l’utilizzo e l’estensione di strumenti assicurativi e mutualistici a favore delle imprese agricole, si legge sul sito. Rappresenta e assiste gli associati nei confronti di Organismi pubblici e Enti privati, a livello nazionale, europeo ed internazionale per perseguire, d’intesa con le Organizzazione agricole di riferimento, Coldiretti, Confagricoltura e CIA, gli interessi degli associati ai fini della tutela economica delle imprese agricole dai rischi meteoclimatici, sanitari e di mercato che pregiudichino il reddito o l’integrità patrimoniale. In particolare, partecipa annualmente alla stesura del Piano Assicurativo Agricolo Nazionale di competenza del Ministero per le politiche agricole, alimentari e forestali, esprimendo pareri in merito agli eventi e alle produzioni assicurabili e formulando proposte per la individuazione delle garanzie assicurative ammissibili a contributo statale.
Nelle loro attività Asnacodi e i Condifesa hanno assunti il ruolo e la responsabilità di affiancare e orientare le imprese agricole sul percorso della competitività e della difesa del made in Italy, diventando nel tempo un sistema di centri di competenze specialistiche nella prevenzione e gestione dei rischi. Inoltre le linee di intervento e sviluppo nel settore agroalimentare, in discussione a livello europeo per l’anno 2014, richiedono ad Asnacodi e ai Condifesa di sperimentare in forma aggregata e strutturata l’efficacia dei Fondi mutualistici in aggiunta alle soluzioni assicurative. Possono associarsi ad Asnacodi i Consorzi e gli altri Organismi di difesa, riconosciuti ai sensi dal D.lgs. 29 marzo 2004 n.102 e successive modificazioni ed integrazioni. Cosa hanno in comune l’Asnacomi, che rappresenta i contraenti, gli agricoltori che stipulano le polizze, e Fata Assicurazioni, che vende prodotti assicurativi in particolare proprio agli agricoltori Laura Grossi.
Dal canto suo Fata assicurazioni, facente parte del gruppo Cattolica, mantiene – si legge sul sito – la consueta attenzione al mondo agricolo e si propone come partner di fiducia per affrontare le sfide che riguardano la tutela della persona e del patrimonio. Una storia lunga e legata a doppio filo con i consorzi agrari, tornati in questi giorni alla ribalta dopo lasentenza della Corte di Cassazione sui crediti di Federconsorzi.
Il 3 agosto 1927. viene costituita la società di assicurazioni Scintilla, che opererà nel settore elettrico-telefonico per due decenni, sin quando il 26/6/1946 la Federconsorzi, acquisito il pacchetto di maggioranza, decise di dare vita al Fondo Assicurativo tra Agricoltori. Come marchio fu adottata la formella di Andrea Pisano, realizzata per il campanile di Giotto a Firenze che, sin dal 1300 simboleggiava l’agricoltura stessa. I servizi furono veicolati dalla rete dei Consorzi Agrari garantendo a tutti gli agricoltori italiani, anche quelli dei piccoli centri spesso trascurati, l’accesso a moderni strumenti previdenziali e assicurativi. Il successo fu immediato: la nuova compagnia era in grado di fornire le risposte vincenti alle domande di un’agricoltura in rapida evoluzione.
Il FATA è stato al fianco degli agricoltori nel duro compito di modernizzazione facendo nascere un’agricoltura più organizzata ed efficiente. Il mondo agricolo ha riconosciuto questo impegno attribuendo alla Compagnia una fiducia ed una partecipazione sempre crescenti negli anni. Nel 1999 FATA entra a far parte del Gruppo Generali, garanzia di solidità patrimoniale dei servizi e dei prodotti.
La stretta collaborazione con i Consorzi Agrari ed il loro sempre maggiore coinvolgimento nel servizio assicurativo hanno donato alla Compagnia una conoscenza delle esigenze del settore a tutti i livelli al punto che il FATA è in grado di affiancare sia le grandi aziende che le piccole aziende familiari sempre ben valutando le reali necessità e le capacità di investimento.
Nel giugno 2014, Cattolica acquisisce il 100% del capitale sociale di Fata Assicurazioni Danni. Con questa operazione il Gruppo Cattolica rafforza la propria presenza nel comparto agricolo e agroalimentare. L’incremento della quota di mercato, conseguente all’acquisizione, porterà Cattolica ad essere il quarto gruppo italiano nel ramo Danni e alla leadership nel comparto agricolo.
Oggi la partecipazione al Gruppo Cattolica offre al FATA nuove prospettive in termini di sviluppo di nuovi mercati e di grandi accordi con le organizzazioni professionali. La nuova dimensione ha ulteriormente migliorato le competenze distintive della Compagnia che vanta una rete capillare costituita da 167 agenzie generali, sia di stampo tradizionale che collegate ai Consorzi Agrari, e circa 1.200 sub-agenzie.