La Knesset, il Parlamento israeliano, ha approvato ieri a tarda sera, con 60 voti favorevoli e 52 contrari, la legge sugli insediamenti ebraici in Cisgiordania. Legalizzando retroattivamente l’attività di circa 4mila coloni su terre di proprietà privata. La legge si propone di regolarizzare gli insediamenti in Giudea e Samaria e consentire il loro continuo stabilirsi e sviluppo. Il provvedimento stabilisce un meccanismo di compensazione per i proprietari palestinesi dei terreni su cui sono stati costruiti insediamenti: un pagamento annuale pari al 125% del valore dei terreni per 20 anni o, in alternativa, altri terreni. Dubbi sulla legalità di alcune disposizioni previste nella nuova legge sono stati sollevati dal procuratore generale Avichai Mandelblit, che si è detto non certo di poterla difendere nel caso fosse impugnata nei tribunali. L’ex segretario di Stato John Kerry aveva condannato l’approvazione in via preliminare del progetto di legge che aveva provocato poi la risoluzione di condanna da parte del Consiglio di sicurezza dell’Onu anche grazie all’astensione degli Stati Uniti.
Esteri
Israele, approvata legge su insediamenti di 4mila coloni in Cisgiordania
Da Knesset via libera ne ha approvato la legalizzazione retroattiva
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Da Knesset via libera ne ha approvato la legalizzazione retroattiva