L’euro è “irrevocabile” anche perché “il mercato unico” dell’Ue “non sopravvivrebbe davanti a svalutazioni competitive”. All’indomani dell’annuncio di Marine Le Pen che la Francia uscirà dall’Unione europea e dalla moneta unica in caso di una sua vittoria alle elezioni presidenziali, parlando all’Europarlamento il presidente Mario Draghi ha chiarito la posizione della Bce: “Abbiamo visto quello che è successo negli anni ‘70 e ‘80, che non furono certamente anni di stabilità ma di continua svalutazione competitiva”. Francoforte è pure “preoccupata” da “potenziali misure protezionistiche”: “L’Ue è stata creata sulle basi del libero scambio – ha detto -, dovremo giudicare quando vedremo quello che è stato annunciato”. In eurozona, ha proseguito, è in atto una “ripresa resistente” e l’aumento negli ultimi due anni del Pil procapite del 3%, il sentimento economico al top da 5 anni e la disoccupazione al 9,6%, il livello più basso da maggio 2009, dimostrano che sono stati fatti “passi nella giusta direzione” ma che sono “solo i primi passi”.
“Le decisioni di politica monetaria prese a dicembre”, ha aggiunto Draghi, “sono quelle giuste nel contesto attuale. Le nostre misure hanno giocato un ruolo chiave nel preservare la stabilità nell’eurozona e questo include la stabilità finanziaria”. Di più: “I benefici delle nostra politica” monetaria “superano chiaramente i potenziali effetti collaterali”. Il programma del Quantitative Easing, ha ribadito, continuerà “sino a fine 2017 od oltre se necessario”. Peraltro, “non c’è alcuna disuguaglianza nel trattamento dei vari Paesi” dell’area ha affermato negando qualsiasi trattamento di favore per l’Italia. Sebbene però, e “diversamente da una percezione diffusa, le condizioni economiche dell’eurozona siano stabilmente migliorate” pure “i rischi per le previsioni dell’eurozona restano al ribasso e sono prevalentemente legati ai fattori globali”. Non per questo occorre diminuire l’impegno secondo Draghi: “Le riforme a livello nazionale ed europeo pagano in termini di crescita economica” perciò “non dobbiamo cessare gli forzi per rendere l’Unione economica e monetaria più resistente e prospera, possiamo e dobbiamo affrontare le restanti e ben identificate fragilità a livello nazionale ed europeo”. Il numero uno della Bce ha poi difeso la Germania dalle accuse del presidente americano Donald Trump: Berlino vanta un surplus commerciale negli scambi bilaterali “ma non lo utilizza per speculare” sul cambio dell’euro; invece riflette “la forza della sua economia, della sua competitività”. E ancora, rispondendo all’eurodeputato Marco Zanni (Enf): “Non siamo manipolatori della moneta”. Le parole di Draghi pare non abbiano rassicurato i mercati. Le Borse europee hanno chiuso in calo: Milano è maglia nera a -2,2%, Francoforte ha perso l’1,2%, Madrid l’1,1%, Parigi lo 0,98%, Londra lo 0,22%. Brutte notizie anche sul fronte dello spread tra Btp e Bund che è risalito a 199 punti base dai 184 di venerdì dopo aver superato i 200, ai massimi da febbraio 2014.
Economia, Draghi al Parlamento europeo
Draghi: euro irrevocabile, Ue non sopravvivrebbe
Il presidente Bce all’Europarlamento: condizioni economiche eurozona stabilmente migliorate. Al presidente Usa Trump: non siamo manipolatori della moneta
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