Dopo l’attacco terroristico di ieri a colpi di machete, il Louvre ha riaperto stamattina alle 10 le sue porte. Protagonista dell’aggressione ai danni di una pattuglia di militari un uomo identificato come un egiziano di 29 anni e di nome Abdallah El Hamahmy entrato nel paese con un visto turistico una settimana fa, il 26 gennaio, da Dubai e che era sconosciuto ai servizi segreti francesi. L’uomo si è lanciato con due machete contro una pattuglia di soldati francesi nei pressi del famoso museo al grido di “Allah Akbar” come ha riferito il procuratore di Parigi Francois Molins nel corso di una conferenza stampa. Nello scontro due soldati sono rimasti feriti, uno è riuscito a sparare all’attentatore che è stato colpito all’addome e gravemente ferito anche se sembra che le sue condizioni in ospedale si siano stabilizzate anche se resta in prognosi riservata. Un passaporto egiziano, che si crede sia del sospettato, è stato trovato durante una perquisizione di un appartamento in un quartiere vicino agli Champs-Elysees. Gli investigatori stanno esaminando l’account Twitter di Abdallah El Hamahmy da cui sono stati inviati messaggi in arabo fra le 09.27 e 09.34, pochi minuti prima dell’attacco. “Nel nome di Allah per i nostri fratelli in Siria e i combattenti di tutto il mondo” ha scritto l’uomo, prima di far riferimento al gruppo jihadista dello Stato Islamico in un altro tweet inviato un minuto più tardi “Non c’è negoziato possibile, nessun compromesso, non c’è pace nella guerra”.