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Giochi e Scommesse, Giochi

Giochi, concessioni Bingo in stato di limbo da anni. E lo Stato ci guadagna

Marcotti : "Senza un’azione di riordino la proroga delle concessioni è l’unica via per evitare il collasso della rete legale”
fonte: ilVelino/AGV NEWS
di Federica Rogai

Non solo scommesse. Il bando per il rinnovo delle concessioni riguarda anche il Bingo, che vive da anni una situazione di limbo. La gara per rinnovare le concessioni già in gran parte scadute fu impugnata al Tar che nel 2014 la sospese per anomalie nel testo del bando. Cosa è successo in questi anni? Le sale hanno continuato a lavorare, ma pagando mensilmente una quota in prima battuta di 2.800 Euro ed ora di 5.000 euro ciascuna. Una cifra che a ben vedere presenta un conto molto più salato rispetto alla base d’asta della gara sospesa che era di 350 mila euro. Come conferma al VELINO il presidente di Federbingo Italo Marcotti: “Il calcolo è presto fatto: si tratta di 60 mila euro , proiettati sui 9 anni relativi alla durata della concessione si arriva alla proiezione di 540 mila euro. Insomma “lo Stato oggi sta incassando molto dal bingo, e non ha nessun interesse a indire una nuova gara, se non per tener fede alle direttive comunitarie”.

 Situazione diversa è stata quella allo scadere delle concessioni per le scommesse, per le quali era già stata annunciata una base d’asta di 32 mila euro ciascuna per i diritti di agenzia. Facendo gli stessi calcoli si poteva arrivare a un’estensione onerosa di circa 500 euro al mese per ciascuna agenzia evitando di perdere introiti erariali. Invece, nonostante i tempi lunghi di espletamento della gara, in attesa del nuovo bando allo scadere della concessione, le agenzie non hanno pagato più nulla. “Il fatto che per il betting ci sia stata una proroga a titolo gratuito è, facendo un paragone con quanto applicato al Bingo, un’anomalia. La Finanziaria del 2016 attivava i due bandi, per le concessioni delle scommesse e per il bingo. La differenza è che per il betting era stata individuata una scadenza, il 30 aprile del 2016, sul bingo invece non c’è una data. A rigor di logica quindi il bando più urgente è quello del betting. Ma per parlare di bandi, come previsto dalla norma, è necessario arrivare ad un accordo di riordino fra Stato e territorio”.

 Secondo Marcotti, “in mancanza di un accordo in Conferenza Unificata è auspicabile una proroga. Se l’Aams dovesse fare un bando oggi dovrebbe individuare e descrivere ai futuri partecipanti dove sarà possibile aprire le sale e con quali limitazioni. In Italia vi sono circa 8.000 Comuni e pertanto vigono potenzialmente 8.000 differenti regolamenti. E’ chiaro che se si dovesse tener conto di tutte le norme, fare un bando sarebbe molto complicato. La proroga è legata al momento di caos che sta vivendo il settore a causa delle iniziative sindacali e regionali, a volte contrastanti fra di loro”. Marcotti ricorda a titolo di esempio il caso della Liguria: “Secondo le nuove norme a maggio in quella regione dovremo disinstallare tutti gli apparecchi. Ritengo grave che in un’ Europa in cui si cercano regole comuni l’Italia viva realtà di concessioni statali dove le regole mutano profondamente percorrendo poche centinaia di metri. Auspico pertanto che la politica comprenda che la standardizzazione dell’offerta sul territorio nazionale è un obbligo al quale non possa prescindere, perché è fra le differenze normative che il malaffare e la dipendenza trovano la strada per aggirare limiti e divieti ed a pagare questo conto salato è sempre il cittadino”.