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Campania, Politica

Comuni, Zinno: “Traffico d’armi internazionale, nessun allarme, anzi il lavoro d’integrazione continua”

Il primo cittadino di San Giorgio sulla città metropolitana: "costruire piano di sviluppo integrato tra Napoli e gli altri 91 comuni"
fonte: ilVelino/AGV NEWS
di Redazione Campania

“L’arresto di qualche giorno fa per sgominare un traffico internazionale d’armi, rappresenta il lavoro straordinario di intelligence portato avanti dalle forze dell’ordine. La presenza di rapporti commerciali illegali con i Paesi arabi non dovrebbe preoccupare solo il nostro territorio, ma l’Italia intera”. Risponde così a Il Velino, il sindaco di San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli, Giorgio Zinno. “Naturalmente – ha aggiunto – si attende l’esito delle indagini, ma se  dovesse essere confermata l’ipotesi di un coinvolgimento di Annamaria Fontana, la cosa mi lascerebbe sbalordito, ho incontrato questa persona tre quattro volte e non mi sembrava una convertita all’Islam, non portava nemmeno il velo. La stessa apertura di un ristorante arabo rappresentava una cosa positiva, una  condivisione di una grande passione, quella per il mondo orientale”. “Voglio chiarire un concetto: una cosa è la perversione o la scoperta di fatti criminosi, un’altra la nostra volontà di integrazione. San Giorgio è da anni culturalmente più avanti su questo tema. Per noi integrazione vuol dire rispetto reciproco, ma anche rispetto delle norme civili del nostro Paese, e se nasce e si sviluppa su queste basi è positiva. L’inchiesta  sulla famiglia Di Leva (Mario coinvolto con la moglie, Annamaria Fontana) vanno in una direzione diversa. Per fortuna – ha ricordato il sindaco  – noi abbiamo i nostri anticorpi. Le indagini sul traffico d’armi sono coordinate dal pm Catello Maresca, anche lui sangiorgese. Tra l’altro proprio Maresca è stato consigliere comunale poco dopo la Fontana”. San Giorgio a Cremano, fa parte della Città metropolitana di Napoli, e la maggior parte dei primi cittadini che ne fanno parte, criticano la gestione del sindaco Luigi de Magistris. “alle ultime assemblee – ha spiegato Zinno – c’eravamo. Il problema è più generale. Manca una programmazione, un piano di investimenti. Negli ultimi anni le risorse destinate all’intera area metropolitana sono state utilizzate solo per il capoluogo campano. E’ ovvio che ci sono forze politiche all’interno del consiglio metropolitano che poi non trovano una quadra: abbiamo de Magistris e il suo gruppo da un lato, dall’altro il centrodestra e il centrosinistra. Il sindaco di Napoli è riuscito a trovare un accordo per far approvare il bilancio solo perché, almeno sulla carta, per la prima volta sono stati stanziati i fondi anche per gli altri comuni della provincia”. “Le colpe però sono anche nostre. Dobbiamo abbandonare il localismo deleterio – ha ribadito il numero uno sangiorgese – e’ necessario pensare a fare investimenti intelligenti così da realizzare veramente qualcosa di buono nel giro di due-tre anni”. “A cosa penso? Luoghi di interscambio. Tra Napoli e Pompei viaggiano più di 2 milioni di turisti all’anno, dobbiamo riuscire a intercettarli, a creare tappe culturali anche a San Giorgio, Ercolano, Castellammare, così da dare una scelta variegata ai viaggiatori. Presentiamo un cartellone culturale dell’ area vesuviana, come quello che c’era nel 2010 sulle rassegne jazz”. “Ecco – ha poi concluso  – se potessi scegliere l’ordine del giorno per convocare l’assemblea di sindaci dell’intera area metropolitana di Napoli, proporrei di incontrarci per discutere di come costruire un piano di sviluppo integrato tra Napoli e gli altri 91 comuni”.